L’insostenibile mancanza della t-shirt asciutta in fondo allo zaino
I preparativi (minuziosi). Il primo pensiero va allo scarpone da sci che hai rinchiuso in cantina e per i prossimi 9 mesi non ti farà del male. Il cugino estivo è un tipo amichevole, leggero e con colori limitatamente eccentrici, quasi familiare per quella banale chiusura a lacci con solo un paio di gancetti nella parte alta. Cerca di darsi un tono professional. Poi c’è lo zaino, verde acido, di lui sei molto orgoglioso. L’hai acquistato in un negozio dell’Alto Adige, dove di montagna ne sanno davvero. Sagomato per la schiena, laccetti e tasche nascoste, capienza dichiarata 25 litri. Ti è sempre sembrato piuttosto piccolo, ma nel disperato tentativo di evitare la dissonanza cognitiva data dalla memoria del prezzo, non avrai mai il coraggio di ammetterlo con te stesso. Quello che serve, ci sta. L’avvicinamento (lento). Radunati i partecipanti all’escursione, inizia il trasferimento verso il punto di partenza. Il bagagliaio…